Come affrontare un colloquio di lavoro in un’azienda IT

Il colloquio di lavoro in un'azienda informatica

Manuale di sopravvivenza al mondo dello sviluppo software

In questo articolo, ti daremo una serie di consigli per affrontare al meglio il processo di selezione in aziende tecnologiche, dalla compilazione del CV fino alla preparazione del colloquio tecnico. Ti daremo anche alcune dritte su come scegliere il tuo tipo ideale di azienda e su come dare un’immagine professionale di te durante il colloquio; inoltre vedremo gli errori più comuni compiuti dai candidati e ti forniremo alcune informazioni sul mondo delle aziende di sviluppo software.

Come arrivare al colloquio

Il curriculum

Partiamo da una premessa: il CV perfetto non esiste, come non esiste un curriculum standard da utilizzare per rispondere a qualunque offerta di lavoro
La cosa più importante è personalizzare il CV, perchè è il tuo biglietto da visita in azienda, prima ancora di avere la possibilità di parlare con essa.

Quindi il primo consiglio è di non usare il formato Europass, non perché sia sbagliato, ma appunto è meglio che il tuo CV sia personale ed esprima chi sei. Se hai poca fantasia, puoi prendere spunto dai template di Canva o di altre piattaforme simili.
Secondo consiglio: no a CV “fotocopie”. Nei limiti delle competenze da te realmente acquisite, prova a targettizzare il CV sulla base delle skill richieste dall’annuncio al quale ti stai candidando.

Ultimo consiglio: sii sintetico, è importante andare dritto al punto. Una sola pagina, ben formattata, chiara e sincera, è più efficace di un CV prolisso. Considera che i recruiter quotidianamente ne ricevono tanti ed è importante, soprattutto nel tuo interesse, agevolarli nella lettura delle informazioni importanti che vuoi far emergere.

Visto che stiamo parlando di aziende IT, considera che probabilmente preferiranno passare più tempo a guardare il tuo GitHub che il tuo CV! 🙂

La Foto

Mettere la foto sul CV non è obbligatorio, ma nel momento in cui decidi di farlo, evita foto non adeguate. Quindi no alle foto in costume, selfie o foto di gruppo, col braccio dell’amico che spunta intorno al collo! 🙂 Prediligi invece foto frontali, a mezzo busto e con sfondo neutro.

Come detto, la foto non è obbligatoria, ma aggiungerla potrebbe essere importante perché permette a chi sta leggendo il tuo documento di associare quelle informazioni al tuo volto.

Dicci chi sei

Scrivi qualcosa su di te

Inserisci all’inizio una breve descrizione di te: poche righe – davvero poche, basta un paragrafo – per fare avere a chi legge il tuo CV una overview di chi sei, delle competenze che hai e di cosa stai cercando. Dai così al recruiter un riassunto di ciò che poi leggerà in seguito in maniera più approfondita.
Ma soprattutto: scrivi sempre chiaramente le tue informazioni anagrafiche e nome e cognome per intero. Può sembrare banale, ma non lo è!

Fatti trovare

Inserisci i tuoi contatti

Ricordati sempre di inserire i contatti per farti rintracciare: sia l’e-mail che il numero di telefono, e ricorda che vanno inseriti in alto, perchè devono essere visibili subito a colpo d’occhio. Agevolare chi sta leggendo il tuo CV va sempre a tuo vantaggio!
Inoltre, usa sempre e-mail che siano professionali (no fragolino2000@) 🙂

Sii presente online

Sei in dubbio se creare il profilo LinkedIn? Sì, fallo, e fallo bene: curalo, seguilo e mantienilo aggiornato. La presenza online è importante: crea account su piattaforme professionali dove puoi essere intercettato e contattato da aziende o società di consulenza (come appunto LinkedIn o Stack Overflow), entra in community o canali di settore, e cerca di coltivare, in generale, un network di settore che ti potrà essere davvero molto utile anche in futuro. Ricorda che il network, oggi, è il primo canale per la ricerca di lavoro.

Valorizza le tue esperienze lavorative o formative

Fatto tutto questo, passiamo alla parte centrale del curriculum: le esperienze professionali, che sono forse la parte più importante del CV, perché parlano di ciò che hai fatto e di ciò che stai facendo. È bene dare loro risalto senza essere troppo prolissi.

Inserisci le esperienze professionali a partire dalla più recente andando a ritroso, le date di permanenza in ogni azienda (almeno l’anno), il nome dell’azienda in cui lavori/hai lavorato e qualche parola di descrizione del settore in cui opera.
Descrivi quindi in modo sintetico le principali attività che hai svolto in ogni ruolo, le tecnologie utilizzate e i progetti seguiti.

Ma come comportarti se ancora non hai mai lavorato o non hai ancora mai lavorato nel mondo IT? Don’t panic!

Se non hai esperienze professionali significative, sicuramente potrai valorizzare il tuo percorso formativo inserendolo per primo. Valgono le stesse regole di prima, quindi scrivi le date e la scuola/università/corso che hai frequentato, dal più recente al meno recente. Inserisci i link a GitHub con tuoi progetti (non importa che siano personali, fatti per diletto o per motivi di studio: mostra lo stesso quello che sai fare e che stai investendo nella tua formazione) e dai risalto alle skill tecniche e soft acquisite durante gli studi o percorsi di vita personale (sport, scout, etc). Il consiglio è di parlare di tutte le tue competenze trasversali, come le lingue che conosci, le certificazioni che hai ottenuto e, perché no, anche dei tuoi hobby. Non mentire! Scrivi in modo preciso e sincero ciò che realmente conosci e le competenze acquisite.

Un approfondimento sulle soft skill: spesso sono date per scontato e viste come una cosa in più. Su questo ti invitiamo a soffermarti un attimo per cercare di capire quali sono le soft skill che davvero ti rappresentano perché questo ti aiuterà sia durante un eventuale colloquio, quando queste verranno indagate e approfondite, e poi per capire se un contesto lavorativo può essere davvero adatto a te.

Infine, riguarda ciò che hai scritto più volte, facendo attenzione agli errori grammaticali e ai refusi, e non dimenticare il consenso al trattamento dei tuoi dati personali!

Passiamo ora alla fase successiva, il colloquio vero e proprio.

Il colloquio

Rispondi ai recruiter

Prima di arrivare al colloquio, avrai sicuramente interagito con qualcuno che ti ha contattato. Il nostro primo consiglio è: rispondi ai recruiter, è segno di gentilezza ed educazione.
Inoltre, ti aiuta ad alimentare un network positivo che, come dicevamo prima, potrebbe tornarti utile in un eventuale futuro. Spendere poco tempo per inviare due righe di risposta potrebbe alimentare un circolo virtuoso. Certo, questo discorso dovrebbe valere anche per i recruiter: ricevere una risposta dopo aver inviato un CV e non venire ignorati, fa sempre piacere.

Una volta fatto questo, si spera di essere arrivati a colloquio e un dubbio che sentiamo spesso è:

È meglio dare del tu o del lei?

Il consiglio è: adeguati a chi hai di fronte. Se per esempio il recruiter ti dà del lei, fallo anche tu. Puoi cercare di capire già dall’annuncio se il tono è particolarmente formale o meno. In generale, se hai un dubbio, parti dando del Lei e vedi come risponde chi hai di fronte, oppure puoi chiederlo prima di iniziare l’incontro.

Prepara degli esempi

Il colloquio inizia, guidato dalle domande del recruiter, che in realtà dovrebbe parlare pochissimo. Dovrai essere tu a parlare e farti conoscere. Per questo, preparati degli esempi pratici su ciò che andrai a dire.

Se per esempio scrivi sul CV che hai buona capacità di problem solving, racconta la tua esperienza e preparati un esempio reale. Quale era il problema? Cosa è successo in quella specifica occasione? Come hai agito? Cosa avresti potuto fare di diverso?

In ogni caso, è importante che tu vada a colloquio preparato e senza mentire!   

Preparati domande sull’azienda   

In ultima battuta, fai anche tu delle domande, sii curioso! In questo modo emergerà sicuramente l’interesse nei confronti dell’azienda e sarà l’occasione per poter capire se quel contesto può essere adatto a te.

Alcune domande da fare

Quali sono le principali sfide di questa posizione?
L’azienda prevede un programma di formazione e crescita?
Come è cambiata l’azienda negli ultimi anni?
Dove prevede di essere l’azienda tra 5 anni?
Entro quanto prevedete di darmi un feedback sul colloquio?

… e alcune da non fare

Non so niente di voi, di cosa si occupa l’azienda?
Non ho nessuna domanda
Come è andata? (non essere impaziente!)
In ogni caso, e te lo ripeteremo sempre, sii te stesso!

Cosa ti aspetta nel settore

Le tecnologie

A questo punto, vediamo cosa ti aspetta nel settore IT, ossia quali sono le aziende che puoi trovare in giro, quali sono le modalità di lavoro, ecc.
Prima di tutto, però, parliamo di tecnologie. Perché, soprattutto all’inizio della carriera, non si hanno le idee chiare o preferenze particolari, e magari si pensa di provare a buttarsi sulle “tecnologie che tirano di più perché così troverò sicuramente lavoro”.
Qui ne facciamo una panoramica non esaustiva:

C e C++

Il mondo C/C++ è lungi dall’essere sorpassato e sono tecnologie che oggi vengono utilizzate molto su applicazioni desktop, di rete, dispositivi embedded e firmware.
C e il C++ sono ovunque.

Java

Java è il re del passato e il suo regno si estendeva oltre l’orizzonte, dal web agli applicativi enterprise, ed in parte è ancora così. È andato un po’ fuori moda ed ora è più difficile trovarlo nelle startup. 

Web

Il mondo web è il futuro che è diventato il presente. Che si parli di tecnologie frontend (ReactJS, AngularJS, VueJS…) o backend (Php, NodeJS, Go, Python…) o si punti al fullstack, continua ad essere the next big thing.

Mobile

Smartphone? Tablet? 
Più che una tecnologia, costituiscono la piattaforma sempre più di riferimento per le applicazioni utente, che sia Android o iOS.

Come vedi, sono tanti gli ambiti tra cui scegliere, e non c’è una tecnologia migliore di un’altra.
Quello che dovresti chiederti non è “Qual è la tecnologia che tira di più?”, ma “Cosa mi appassiona di più?
Solo così, potrai fare una scelta che ti riempirà di soddisfazione nel futuro.

Le aziende

Come scegliere l’azienda che è più nelle tue corde?
Gli aspetti che dovrai valutare sono tanti, ma sicuramente devi considerare la tipologia aziendale, la cultura aziendale, la cultura del team e il ritmo di lavoro.

Tipologia aziendale

Grossolanamente, possiamo classificare le aziende per programmatori in tre grandi categorie:

Cultura aziendale

Prima di tutto, devi capire come sei fatto tu e come ti trovi meglio.
Hai bisogno che qualcuno ti dica cosa fare, passo passo? Hai bisogno di sapere con precisione il tuo ruolo e il tuo spazio?
Probabilmente ti troveresti meglio in un’azienda con una gerarchia interna ben strutturata, verticale, e il badge sempre a portata di mano.

Preferisci invece un ambiente informale dove la proattività e l’iniziativa personale sono più importanti di una gerarchia?
Hai bisogno di libertà e di esprimere la tua creatività in modo più flessibile?
Probabilmente stai cercando un’azienda poco stratificata, orizzontale, con il barbeque in giardino.

Cultura del team

Vediamo velocemente chi sono le figure principali che troverai in un team di lavoro:

Se parliamo di cultura del team, troviamo un ampio spettro.
Si parte da quella che possiamo chiamare “organizzazione classica”, con un Project Manager che assegna il lavoro e detta scadenze, un Team Lead/Architect che guida il team e pensa alla grande architettura del software e un Team di sviluppo.
Dall’altra parte dello spettro, abbiamo organizzazioni che usano “Metodologie agili”: quindi troviamo team di sviluppo autogestiti, con un Product Owner che si limita a individuare le priorità dello sviluppo in modo che ogni rilascio produca il maggior valore per il prodotto, mentre le stime sulla lavorazione sono fatte dal team stesso, che si auto organizza. Non ci sono scadenze imposte dall’alto.

Ritmi di lavoro

A proposito di scadenze, parliamo anche di ritmi di lavoro.
In alcune realtà, si alternano momenti più leggeri a momenti di grande stress, con lunghe giornate di lavoro e un carico intenso. Se sei in una realtà lavorativa del genere, assicurati che questo disagio venga compensato al raggiungimento degli obiettivi
In altre realtà, si punta invece a tenere un ritmo di lavoro costante nel tempo, che è sostenibile indefinitamente. La produttività sostenibile è ritenuta più importante e vincente nel lungo periodo (per ragioni economiche e umane)
Questo conclude la panoramica sulle aziende.

E per finire…

Concludiamo con qualche consiglio che può esserti utile. 
Non abbiamo la bacchetta magica, ma ci sono alcune regole di base che valgono sempre.
In particolare, per i colloqui da remoto: 

In generale, per qualunque tipologia di colloquio:

E infine, anche se hai poca esperienza o non ne hai affatto, candidati! Il colloquio per profili junior valuta molto il potenziale, non importa se non hai dimestichezza con la tecnologia. I linguaggi si imparano ma, almeno noi in Develer, valutiamo il tuo potenziale di sviluppatore: se hai la mentalità da programmatore, se conosci le logiche della programmazione e se sai che cosa è richiesto a un programmatore.
Da noi, sempre nei limiti dei profili junior, la tecnologia passa in secondo piano. Se passi tutti i colloqui perché riteniamo che tu abbia passione e capacità, possiamo poi attivare dei percorsi interni di formazione affiancati da tutor per crescere insieme.

L’entusiasmo sarà la tua risorsa più preziosa!

Ps. E se vuoi mettere in pratica i nostri consigli, candidati! 👉 develer.com/lavora-con-noi

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